Adesso ti porto nell’anima della cultura partenopea, fatta di colori, luci e suoni creati in un crescendo di ritmi coinvolgenti: la tarantella napoletana.
Chi non conosce la tarantella! La famosa danza popolare che racconta storie di vita quotidiana, rappresentate da canti e balli di gruppo, accompagnata da tamburelli, nacchere e strumenti creati ad hoc.
Questa danza è un vortice di salti, giri e abbracci che mette in scena i momenti più salienti del costume e dell’immaginario onirico partenopeo, il tutto condito dalle più belle melodie della musica napoletana, regalando una gioia travolgente che solo questo ballo popolare sa esprimere.
In questo articolo ti racconto come è nata, le sue origini e la sua storia; ti porto a Sorrento, dietro le quinte di un autentico spettacolo di tarantella.
Origini del nome: come e quando nasce la tarantella napoletana
Quando penso al nome della tarantella, la prima cosa che mi viene in mente è la tarantola, il ragno nero dal morso letale.
Infatti, tarantella si pensa derivi dalla “taranta“, il nome dialettale del Sud Italia per indicare il ragno velenoso diffuso nell’Europa meridionale e in particolare nelle campagne della città di Taranto, da cui prende il nome.
Ed è qui che il ballo della tarantella ebbe inizio.
La leggenda della tarantella, tra santo e profano
Dal XVIII secolo si diffonde tale danza, nel quale si pensava avesse dei benefici di guarigione. Chi veniva morso tendeva ad un esagerato dinamismo, quindi si ricorreva a terapie coreo-musicali per facilitare l’espulsione del veleno attraverso il sudore, particolarmente efficaci soprattutto durante la festività dei Santi Pietro e Paolo.
Alcuni pensano, invece, che questo particolare ballo arrivi da ben più lontano, dalla Magna Grecia, nel quale si praticavano i culti orgiastici di Dioniso, Bacco ed Eros ai quali la tarantella viene associata, visto la carica erotica e ritmica che esprime.
Dal medioevo ad oggi
Durante il periodo medievale le divinità pagane vengono sostituite con la religione più austera e castigata. Infatti la chiesa non vide di buon occhio questo tipo di danza, per cui diede vita ad una serie di persecuzioni verso coloro che praticavano questo ballo.
La tarantella, quindi, racconta anche una storia di repressione e intolleranza presente nel sud Italia. Dal ritmo dannato, fu un ballo ghettizzato usato nei cortili nascosti delle case dei contadini; una repressione che si abbatte sulla cultura contadina, arcaica ed ostinatamente legata ai riti della terra.
Questo legame con la terra la rende, poi, un ballo propiziatorio per favorire le raccolte di grano, dove le note prendono forma nelle feste dei villaggi.
Infine, con il Regno delle due Sicilie, la tarantella si conferma una danza vera e propria, elevandosi anche tra alti ceti sociali. Un esempio è “La Danza” di Gioacchino Rossini, una composizione orchestrale.
Bella la Tarantella, ma dove si balla? Lo spettacolo Sorrento Amarcord
Come avrai capito, la tarantella è un ballo del Sud Italia, con diverse sfumature in ogni regione.
In Costiera Sorrentina, si parla di tarantella sorrentina, anche se la base resta la tarantella napoletana, quella sorrentina ha diverse sfumature, espresse da variazioni dei passi di ballo e da alcune canzoni.
E poi qui la scenografia è diversa, si danza nei giardini di agrumeti e limoneti, dove il Vesuvio funge da spettatore incantato.
Ed è a Sorrento che ho la fortuna di assistere allo spettacolo di tarantella sorrentina “Sorrento Amarcord”, in scena al Teatro Tasso con il fantastico gruppo Sorrento Folk.
Qui mi accoglie Tonino, che mi racconta con passione e dedizione la storia della tarantella, una danza d’amore nata per festeggiare il buon raccolto e onorare la madre terra.
La tarantella napoletana sorrentina, un ballo per tutti
Tonino mi racconta poi, attraverso un’esposizione di foto antiche, accessibile a tutti nell’atrio del teatro, di come la tarantella sorrentina si sia tramandata da generazione in generazione, da padre in figlio, come lui con suo padre. E di come sia un ballo alla portata di tutti.
Chiunque può ballare la tarantella napoletana, di giorno si è medici, commercianti, contadini; di sera, invece, ci si libera e si indossano i costumi tipici di questa danza, rigorosamente cuciti a mano, a volte usando anche materiale di scarto, come i pezzi di un copertone di una ruota.
Tra questi c’è Ilaria, di giorno è avvocato, la sera si esibisce sul palco del teatro, svelando il suo magnifico talento di ballerina e cantante, vestendo nei panni della sciantosa Lily Kangi’.
Ilaria mi porta nei camerini del teatro, la vera zona franca, il luogo dove non sei ancora personaggio, ma non sei nemmeno più la persona di tutti i giorni. Qui già respiro aria di festa, di coesione e unione.
Incontro Flora, che insieme alla figlia MariaGiovanna, balla la tarantella da ben 30 anni; Vincenzo, che con la sua voce da tenore mi fa entrare in camerino per mostrarmi i tipici costumi maschili e la sexy calzamaglia :D.
E poi Francesco, Amedeo, Enzo, Vittorio, Raffaella, Laura…
Il gruppo si prepara per lo spettacolo, sono tutti eccitati per un nuovo show. Si va in scena!
Sul palco si respira l'atmosfera degli anni '50
Lo spettacolo incomincia, la sala è piena ed io sono ancora esaltata dall’atmosfera del backstage.
Lo show è un susseguirsi di scene di vita quotidiana ambientata negli anni ’50, sulle note delle più belle e antiche canzoni napoletane, il tutto accompagnato dai singolari strumenti artigianali, che donano il giusto ritmo ad uno spettacolo unico.
Tra un salto e l’altro, al ritmo dello Scarrafone, con l’allegria di Pulcinella, ecco che i ballerini scendono in platea a prelevare qualche spettatore per coinvolgerlo nello spettacolo, tra cui io!
Tutti in cerchio veniamo coinvolti nell’allegria dello show, e per una decina di minuti divento anche io una ballerina di tarantella, saltellando e girando con tanto di stacco di coscia finale. 😀
Lo spettacolo è un’ora e mezza di pura scoperta, regalando emozioni uniche e autentiche, dove solo a Sorrento puoi vivere.
Alla fine dello spettacolo tutti gli spettatori vengono accolti da un caloroso brindisi, dove si festeggia la serata con tanto di foto e selfie con i ballerini e cantanti dello show.
Lo spettacolo Sorrento Amarcord al teatro Tasso è in scena da maggio ad ottobre. Invece, il gruppo Sorrento Folk non si ferma mai, infatti è attivo tutto l’anno, esibendosi a feste private e di paese, a matrimoni e compleanni, tra cui anche a quelli di Hugh Jackman e Sting!
Ringrazio tutto il gruppo Sorrento Folk per avermi accolto in teatro e nel loro spettacolo, e di avermi fatto ricordare quanto sia emozionante e singolare la nostra cultura partenopea, unica al mondo!
Quando si viene a Sorrento, lo spettacolo di Tarantella è un’esperienza da vivere!
La Tarantèlla! Tutti la conoscono; è una danza vulcanica come le emozioni che esprime; è la storia d’una passione meridionale in ogni età, in ogni sua fase. Ogni gesto è un’idea, ogni posizione un sentimento…
Charles Didie
Per Info: www.sorrentoamarcord.com
+39 081 180 96 772
info@sorrentoamarcord.com
Indirizzo: Teatro Tasso – Piazza Sant’Antonino, 25 – Sorrento