Durante le feste natalizie, ogni regione italiana ha le sue tradizioni gastronomiche, all’estero siamo famosi soprattutto per il famoso panettone e il pandoro, ma a Napoli c’è molto di più.
Tutte le mamme e nonne della città si scatenano a colpi di mattarello e la cucina diventa un campo di battaglia, perché i dolci natalizi napoletani sono una cosa seria.
Non c’è Natale senza i tradizionali dolci natalizi napoletani, diverse e svariate prelibatezze che non possono mancare sulle tavole di tutta la regione.
Quando arriva dicembre mi preparo psicologicamente e fisicamente al periodo più goloso dell’anno.
Vuoi sapere quali? Ecco la top 6 dei dolci natalizi napoletani:
1 - I Roccoco'
I roccocò sono dei dolci a forma di ciambella di circa 10 cm, cotta in forno. Sono abbastanza duri, quindi adatti a chi a denti forti ed é anche per questo che viene di solito bagnato nel marsala, nel vermouth o nello spumante.
Gli ingredienti sono farina, acqua, zucchero, bicarbonato di ammonio, mandorle tostate, uovo, bucce d’arancia e pisto (mix di cannella, noce moscata, chiodi di garofano, coriandolo e anice).
La sua origine risale al 1320 per merito delle monache del Real Convento della Maddalena: il nome deriva dal francese “rocaille”, elemento decorativo a forma di roccia o conchiglia da cui trarrà origine il termine “roccocò”.
2 - Gli Struffoli
Non c’è tavola napoletana nel periodo di Natale senza gli struffoli, forse sono tra i più famosi dolci natalizi. La loro forma a pallina fatti di pasta fritta, ricoperti di miele caldo e decorazioni di zucchero (i diavolilli), li rendono unici.
Un dolce povero di origini greche, dove venivano chiamati strogulos che letteralmente significa “pasta sferica”. In passato, a Napoli, gli struffoli venivano preparati dalle suore, e poi portati in regalo, nel periodo natalizio, alle famiglie aristocratiche che si erano distinte per azioni di carità verso i più bisognosi.
Il loro consumo natalizio viene associato a Gesù Bambino, definito la roccia che dà miele.
3 - I Mustacciuoli
I mustacciouli (o mostaccioli napoletani) sono in assoluto i miei preferiti, fatti a forma di rombo ricoperti di cioccolato con l’interno morbido (o duri a piacere) mmm adoro …
A Napoli vengono preparati con un impasto a base di farina, acqua, zucchero semolato, miele, mandorle, cacao amaro, pisto, il tutto ricoperto da cioccolato fondente.
Il nome può far pensare al mosto, ma come vedi dagli ingredienti non c’entra nulla. Il nome, invece, proviene dai vistosi mustacchi, i baffi di moda nell’800 d’origine aristocratica.
4 - I Susamielli
La particolarità dei susamielli è sicuramente la loro forma ad S. Anche con questi, la loro origine proviene dalle suore, precisamente dalle clarisse del Convento di Santa Maria della Sapienza, infatti sono conosciuti anche come “sapienze“.
Gli ingredienti sono farina, miele e zucchero, arricchiti da mandorle e pisto.
Anticamente se ne preparavano tre versioni diverse: i susamielli dello zampognaro, realizzati con farina grezza e ingredienti riciclati, i susamielli del buon cammino, realizzati per i frati e i preti, ripieni di amarene, e i susamielli nobili, gli attuali, che venivano preparati con farina bianca di prima qualità.
5 - Zeppole di Natale Sorrentine
Le Zeppole di Natale Sorrentine sono frittelle di pasta, a forma di nocchette, fatte semplicemente di acqua e farina condite poi con miele, anice, zucchero, buccia grattugiata di limone e mandarino e confettini colorati.
L’origine è molto antica, infatti già gli egizi preparavano dolcetti a forma di serpente e di animali, e i greci il quale preparavano ciambelle, simili alle zeppole, a forma della lettera alfa. Ai Romani invece si fanno risalire le “serpulae”da cui deriverebbe il nome zeppole.
Si differenziano dalle zeppole napoletane, soprattutto per la forma e per gli ingredienti più semplici.
Tra i mestieri napoletani esisteva quello della zeppollara, che in strada friggeva queste ciambelle nello strutto e le serviva ricoperte di miele. Nel periodo natalizio potresti vedere ancora nella strade sorrentine, qualcuno che le fa come street food.
6 - I Raffiuoli
Dei Raffiuoli c’è la versione biscotto e la versione cassatina. Il primo fatto di pan di Spagna, ricoperto di marmellata di albicocche e che poggia su una base di glassa di zucchero.
Nella seconda versione vengono farciti con crema di ricotta, cioccolato, zucchero, canditi, cannella maraschino e vaniglia.
Il nome deriva dai ravioli del Nord Italia (detti anticamente “raffioli”), dai quali trassero ispirazione le benedettine del monastero di San Gregorio Armeno.
Conclusione
I dolci natalizi napoletani esprimono storia, tradizione, passione in uno dei periodi più gioiosi e golosi dell’anno.
Quest’anno proverò a farli con le mie manine, ti mostrerò le mie “opere” sui social! Seguimi su facebook e instagram 🙂
So che è difficile scegliere, ma tu, quali preferisci?
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